Le mie “poesie”
Le poesie
presenti in questa pagina sono pubblicate nel volume
M.
Malizia
“Momenti & Poesie”, Ed. Il Grifo, LE, 1991
Per scriverle…mi sono fatto…in TRE
“L’uomo” Pasqua
- Pasqua 1 - Te ne vai - Piccola rosa - Felicità
“Il
padre” Io e la mia mamma - Vivere per te - Attesa di dolcezza
- Due cuori - Preghiera di Primavera
- Amico
“Il
maestro” Il Natale che ho nel cuore - Al
mio papà - Alla mia mamma - Primavera - Per mamma - Ancora per mamma -
Nostalgia - Pensiero - Droga - Il mio papà - Mamma - Il dono della maestra - Natale a scuola…con speranza
Tutta nera dipinse
quel pittore…
perché intinse il suo pennello
nel cuore di Maria.
Chiese lacrime ai Suoi occhi
addolorati…
ed impastò quel fango
in cui l’uomo era caduto.
Un fascio di colori luminosi
donasti, invece, Tu a quella tela…
e la chiamasti Pasqua…
firmandola col verde.
Pasqua
Solo Tu, mio Signore
bontà infinita
hai donato ai Tuoi figli
la giovane vita.
Hai voluto salvarli
da morte sicura
aprendo la porta
alla gente più scura…
ma…accecati dall’odio
non sapevan
capire
perciò T’han tradito
e T’han fatto soffrire.
Quel dolore infinito
che ha provato Maria
ai ciechi Tuoi figli
ha indicato una via…
ed ora che il figlio
ha capito il suo errore
per Pasqua Ti chiede…
la pace e l’amore!
Te ne vai
Alta la fronte…il
passo svelto…
un pacco di ricordi sotto il braccio…
Te ne vai senza voltarti!
Gli occhi non luccicano…
Il cuore non batte ritmi tumultuosi
Non sei felice…neanche
triste…sei sereno
come chi dà del tu alla coscienza!
Ciò che lasci non vale rimpianto…
ciò che hai dato…vale
una vita!
Anche adesso stai insegnando…
è la tua lezione più bella.
Spero d’esserti buon alunno
nella veniente sera!
(dedicata a Francesco De
Biase, un insegnante che ho molto apprezzato e stimato)
Piccola rosa
T’amo piccola rosa
nata fra le spine
perché con esse…
difendi i tuoi petali vellutati!
T’amo piccola rosa profumata…
perché il vento ti strapazza
ma tu conservi il tuo profumo!
T’amo piccola rosa colorata
perché aggredisci…
la mano che vuole reciderti!
T’amo piccola rosa coraggiosa…
perché proteggi come puoi…
la tua bellezza!
E amo anche te…
piccola creatura straordinaria
perché colori la mia vita…
e la profumi di essenze inebrianti!
(dedicata a tutte le
creature che lottano per vivere in un mondo pieno di insidie e che
costituiscono per
qualcuno, forse, l’unico motivo per vivere una vita spesso difficile
Felicità
Mano nella mano…
occhi negli occhi…
un fremito comune!
Velocemente…
s’ammucchiano i vestiti…
ogni attimo perduto è vita in meno!
La pelle si sfiora…
le mani si cercano…
le labbra si baciano…
sensazioni…emozioni…fremiti…
si mescolano!
I sensi si eccitano…
la mente s’annebbia…
i corpi s’intrecciano
in un amplesso che stordisce…
che svuota…che
appaga!
I gemiti s’accavallano…
i muscoli si tendono…
i visi si contraggono
in una maschera di apparente
dolore!
All’improvviso…
un grido…prolungato…
un fremito…un
sussulto…
e i muscoli si sciolgono…
gli occhi si schiudono…
il viso si rilassa.
Ora…la maschera
di dolore…
è un quadro stupendo
dove il verde…l’azzurro…il rosa…
si fondono a dipingere la felicità!
(L’amore,
quando c’è ed è vero, produce sempre felicità…e
l’espressione
fisica di esso ne è sicuramente il termometro più preciso)
Quando in te non c’ero…
ma vivevo nel tuo desiderio profondo…
provavo spesso a immaginarti…felice…
e dipingevo il tuo volto bellissimo
sulla nuvola più chiara!
Intingevo il pennello nell’azzurro
del cielo…
e
coloravo i tuoi pensieri…sereni!
Lo sprofondavo, poi, nel verde
della primavera…
e
davo vita a due occhi lucidi…di speranza!
Lo immergevo ancora nel rosa dell’aurora…
e
cancellavo il pallido dal tuo viso!
Lo bagnavo nella forza del maestrale…
e ti
toglievo d’un colpo la tristezza!
Com’eri bella…dolce
mammina!
Io t’ammiravo…
e soffiavo sui colori…
perché potessi muoverti e
abbracciarmi!
Poi…gelida tramontana…
disperdeva il tuo ritratto…
ed io…sempre
col pennello…
in cerca d’una nuvola bianchissima!
Finché un giorno…i
miei colori…
carichi di luce diversa…
si agitarono in un sorriso di vento…
trasformandosi in dolce creatura!
Tremando…
balbettai il nome ma…mm…ma…
e tu…straordinariamente
felice e bella…
mi abbracciasti…
con l’unico amore vero…
quello di mamma.
(scritta subito dopo
la nascita di mio figlio Francesco, atteso per nove anni,
per dire
alla mamma che lui, da sempre, era dentro di lei)
Vorrei vivere…
per vedermi realizzato in te!
I tuoi occhietti vispi…
il tuo visino dolce…
il tuo sorriso luminoso…
la tua intelligenza viva…
mi danno tanta speranza!
(dedicata a mio figlio Francesco, un bambino di quasi un anno,
che mi dava in quel
momento le deliziose sensazioni di proiezione futura e di continuità)
C’è una luce diversa in quegli
occhi
che d’amore m’han sempre parlato!
Nel vederli sì dolci e splendenti…
una gioia serena m’invade
ed il mondo a colori mi appare
pur s’è grigio quel dì che attraverso!
Son quegli occhi che dicono a tutti
la dolcezza che porti nel ventre
e che paga dolori ed attese
quand’emette il suo primo vagito…
e tu mamma…più
mamma che mai
stringerai il suo corpo sul tuo
per trasmettergli forza e coraggio
e l’amore più grande che hai!
(dedicata a mia
moglie in attesa di Antonello per ringraziarla del coraggio avuto
dopo
aver rischiato più volte la vita pur di essere mamma)
Due cuori in un unico corpo…
all’unisono battono il ritmo
che produce una musica dolce
e…comunica gioia
infinita
per la vita che in seno germoglia
alla donna davver
che lo voglia.
Quella donna ch’è mamma una volta
sempre avverte due cuori nel petto
che ne fanno più grandi i dolori…
ma la gioia trasmetton
più netta.
(dedicata a mia
moglie ed a tutte le donne che veramente desiderano essere mamme)
Tu che ami i fiori
e li fai crescere
al caldo del tuo sole…
Tu che sai renderli vivaci
e profumati…
con la dolcezza della tua brina…
Tu che li proteggi
e li fai vivere
col tocco lieve delle tue carezze…
proteggi questa rosa vellutata
dal vento e dalla pioggia!
Ha petali purpurei…
come il sangue…
che scorre nelle vene di vuol
vivere!
(a primavera sono
nati entrambi i miei bambini, che considero fiori profumati
da proteggere e
da far vivere lungamente e serenamente)
Se ancora ci sarò
quando la vita si presenterà…
per essere vissuta…
intensamente…
spero mi sceglierete come amico!
Sarò poco papà e…
tanto …tanto
complice!
Mi vedo già a tenervi il cesto…
mentre raccogliete frutti succosi!
(dedicata ai miei
due bambini Francesco e Antonello)
Il Natale che ho negli occhi
ha fili dorati
intorno a verdi abeti…
ha luci scintillanti
che si rincorrono
sui balconi delle case…
ha tavole imbandite
con dolci d’ogni tipo
e…piatti stracolmi
d’ogni bene!
Il Natale che ho negli occhi
ha tappi di bottiglie con il botto…
ha bimbi stracarichi di doni…
ha strade brulicanti di gente
dedite a spese più alte dei
guadagni!
Il Natale che ho nel cuore
vede bimbi felici solo per una carezza…
vede uomini d’ogni colore che si
stringono la mano…
vede popoli in pace e senza
frontiere.
Il Natale che ho nel cuore
ha una preghiera semplice
per Chi è lassù:
“Fa’ che possiamo credere in un futuro…
che non ci spaventi…come
il presente!”
(scritta in occasione di una
manifestazione scolastica celebrativa del Natale)
E’ già sera
quando torni
forte papà mio!
Chiari sono i segni
sul tuo viso…
d’un lavoro che fai anche per me!
Grande è la tua gioia
nel vedermi…
ed io l’avverto…
la leggo nei tuoi occhi…
la sento nel sorriso…
la provo nel tuo abbraccio!
Anch’io ti amo…forte
papà mio…
T’aspetto con gran gioia…
per cancellarti dal viso la
stanchezza
e…ripagarti…con un bacio!
Tu sei la mia forza…
la mia sicurezza…
Io…la tua
speranza!!
(dovevamo
celebrare la festa del papà a scuola… A me è bastato
pensare al mio papà
perché i ricordi
del passato e le conferme del presente diventassero, spero, poesia)
Per dire alla mia mamma
quanto l’amo…
non servono poesie…
né rose…né
promesse!
Per dire alla mia mamma
che l’adoro…
mi basta un bel sorriso…
e un gran bacione…
E sarà lei a scendermi nel cuore…
a tuffarsi in un mare di dolcezza!
(dovevamo
celebrare a scuola la festa della mamma. Pensare alla mia mamma ed al mio
rapporto con lei,
fatto di
semplicità e di intesa rapida e profonda, è stato un tutt’uno con lo scrivere
questi versi)
La natura…
pian piano
con mano sicura
dipinge di verde
montagna e pianura.
Poi sparge nell’aria
un odor di dolcezza
portato ai suoi figli
da un soffio di brezza.
Affida alle rondini
allegro messaggio
col sole diffuso…
nei caldi suoi raggi.
Al colore dei fiori
fa dir cose vere
perché sempre sincera
è la sua primavera.
Talvolta anche fa
un leggero dispetto
e chiede alle nubi
un acuto di petto…
Ma presto si pente
ed offre una rosa…
perché Primavera…
è una gran…rispettosa!!!
(volevo solo
descrivere ai miei alunni come si presenta la natura a Primavera,
una stagione che
amo per molti motivi e che è facile trasformare in versi)
Anche a sera…
seppur stanco il tuo viso…
segnato dal lavoro che anch’io ti chiedo…
senza parlare…
e da pause necessarie che non ti concedi…
rispondi col sorriso ai miei
capricci
quando…forse…ci starebbe
lo schiaffetto!
Per ripagarti…
un bacio ci vorrebbe ad ogni istante…
un gioco tralasciato qualche volta…
la mente sempre pronta ad obbedire…
Ma son bambino, mamma, e devo andare…
perché nel mondo tanto è il mio
daffare!
Tranquillo…vado avanti…
tralascio…prendo…faccio…quello che mi pare…
perché ormai lo so…tu
sei pronta a perdonare!
(dedicata alle
mamme dei miei alunni)
A te, mammina mia
che tanto t’affanni
a pulire la casa
a lavar tanti panni
va tutto il mio affetto
e l’amore di figlio
portato nel cuore
col candore d’un giglio.
Atteggiato al sorriso
per sempre vorrei
vedere il tuo viso
coi caldi occhi miei!
Per la festa che oggi
la mamma sublima
ti offro una rosa
e un abbraccio…d’amore!
(Scritta, insieme
ai miei piccoli alunni, per la festa della mamma)
Un gigante dal pie’
vellutato
se ne va senza fare rumore
dopo averci per anni donato
tutto quanto ha potuto…con
cuore!
La sua mente prolifica e sana…
per idee e valor che contiene
fu per tutti la fresca fontana
dove bere ogni dì a mani piene.
Al sudato riposo or s’appressa
lui che ha mai lesinato energia…
e nei cuori di noi c’è una ressa
d’amarezza…dolor…nostalgia!!
(Scritta in
occasione del pensionamento di Ciccio De Biase,
collega stimato e
considerato “maestro” dal sottoscritto)
Tanto
atteso da ogni bambino
è tornato
quel giorno divino…
che fra
luci e frastuoni di festa
un pensier fa tornare alla testa.
Tanti bimbi
saltellan di gioia
altri soffron di fame e di noia…
e perciò…Ti preghiamo Gesù…
perché
scendi a Natale quaggiù
e regali a
quei bimbi affamati
tanti cuori
per essere amati.
Ragazzo!
che ai
piedi tu hai
tutta
intera la vita…
seppur si
presenta stracolma
d’affanni
che fan disperare…
da parte tu
lascia la polvere bianca
che par
posseder la virtù…
che ogni
male farà dissipare!
Qual che
sia il tuo sogno sfrenato
nulla c’è
della vita più bello
pur se
tiene nascosti i tesori
che
vorresti trovare per via.
Se
l’affronti con piglio deciso
tu vedrai
ch’essa cede d’incanto
e ti offre
le mille occasioni
che se
offerte saran dalla droga…
non saranno
che…vane illusioni!
Quando il
sole di luce lo inonda
i miei
occhi spalanco sul mondo…
e il mio
cuor fiducioso s’attende
di vederlo
pulito e splendente!
Ma ben
presto m’accorgo…purtroppo…
quanto il
male proceda a galoppo!
Vedo droga,
violenza ed inganno
provocar
per le strade un gran danno!
Nel mio
cuore c’è tanta tristezza
che andrà
via con una carezza
di quel mio
stupendo papà
che la
forza e il coraggio mi dà…
per pensare
un futuro migliore
e una vita
stracolma d’amore.
Elenco di parole
che dicano dolcezza
un giorno fu assegnato
per compito a un ragazzo.
Pensò e ripensò
per ore e con affanno
finché frullò l’idea
che a lui tolse l’appanno
il dolce nome “mamma”
trascrisse sul foglietto
per più di cento volte
toccandosi sul petto.
Gli diede la maestra
un “bravo” scritto in rosso
bagnato dalla lacrima
che intanto s’era mossa!
Il cuore d’un bimbo…t’è
noto
batte forte…soltanto…per
gioie profonde
e talvolta…un
ritmo produce
che tanta tristezza…diffonde!
Oggi è il dì che il mio petto
sussulta
e la testa i pensieri confonde…
soprattutto vedendo il tuo viso
e la lacrima che tutto lo inonda.
Te ne vai e qui lasci il tuo cuore
che in sé tutti i nostri comprende…
e per noi diventa un tesoro
che la vita più ricca ci rende.
Giugno 1988
( dedicata a
Ester Mele, insegnante di Lattarico pensionatasi alla
data della poesia, cercando di parlare a nome dei suoi piccoli alunni)
Per Natale mio caro Gesù
io con ansia t’aspetto quaggiù
perché aprirti io voglio il mio
cuore
che già soffre d’un cupo dolore…
nel vedere che gente dannata
vuol per me una scuola drogata.
Io t’aspetto per chiederti in dono
che quegli uomini vaghino invano…
e che trovino chiuse le porte
quando bussan
per dare la morte.
Te lo chiedo non tanto per me
che la droga ho capito cos’è
quanto, invece, per lor che non sanno
e drogandosi fanno un gran danno…
a se stessi…ad
amici e parenti…
se alla vita rispondono…assente!
25.11.1988